Vita di coppia: come capire se separarsi o restare insieme 

I falsi miti sull’amore che minano il sereno evolversi della relazione sentimentale e che la psicoterapia può scardinare

Separarsi o restare insieme: questa domanda scorre nella mente di molte persone, in tutto il mondo, più volte al giorno. “Continuano a pensarci, in segreto, mentre vivono la loro vita quotidiana”, afferma lo scrittore Alain de Botton. Confrontano la loro storia con quella degli altri, guardando le foto pubblicate sui social; ogni input dall’esterno spinge a riflettere se la propria storia sia “normale” oppure no. 

E se le cose vanno male, se si è così tristi e malinconici, è senz’altro colpa del partner. E allora, di nuovo, ci si rifugia nei social per cercare di evadere, di sognare il partner perfetto e forse per cercare un’altra anima gemella, senza impiegare nessuno sforzo per cercare di cambiare la situazione. Sicuramente, continua de Botton, “la decisione di portare avanti o rompere un rapporto è una delle più importanti e dolorose che dobbiamo prendere” e, quindi, va ben ponderata. Ma perché rimuginare ogni giorno su ciò che non va nella relazione? Perché questo senso diffuso e persistente di insoddisfazione, insofferenza, estrema attenzione ai difetti del partner e a quello che non è in grado di donarci? Perché oggi ci si separa con così tanta facilità? 

I falsi miti sull’amore che destabilizzano il rapporto di coppia

Esistono tanti falsi miti sull’amore che purtroppo minano un evolversi sereno della relazione sentimentale e non aiutano i partner a investire nel rapporto: l’amore rende felici, l’amore è per sempre, l’amore dovrebbe essere facile, il partner deve completare“esiste un partner perfetto lì fuori che sta aspettando solo te”, come afferma lo psicoterapeuta australiano Russ Harris. 

E poi ci sono i film romantici, i romanzi, le poesie, le pubblicità, il mito del Principe Azzurro. Harris aggiunge che “costruire una relazione d’amore – o ripararne una che si sta rovinando – richiede tempo, fatica e impegno”. L’illusione dello stare sempre in connessione con il mondo aumenta l’insoddisfazione, il vuoto, il senso di solitudine e sviluppa, nelle persone, una incapacità di relazionarsi con gli altri, di vivere e gestire emozioni e sentimenti. Oggi basta un click per avere ciò che si vuole, per avere il meglio e disfarsi di ciò che non rende più felici.
Capire come ci si sente è molto difficile, il bombardamento sociale che si subisce e la variabilità dei propri sentimenti ostacolano ogni tentativo di decisione razionale. Quindi, o si decide di andar via con troppa facilità oppure si decide di restare ingabbiati in situazioni insoddisfacenti, rimanendo inerti. 

Le domande da porsi per capire se lasciarsi o restare insieme 

Qualcosa, invece, si può fare. Prima di tutto, porsi delle domande costruttive, piuttosto che star lì a guardare Facebook o film strappa lacrime e crogiolarsi nel malcontento. 

Alcune le suggerisce Alain de Botton: “Fino a che punto la nostra infelicità è provocata da questo specifico partner? Contribuiamo anche noi alla disarmonia? Anche noi siamo persone difficili con cui convivere? Quante sono le cose su cui riusciamo a non litigare? Quante persone non litigano o non hanno crisi dopo tanti anni insieme? Siamo pronti poi ad una vita da separati, fatta di sacrifici soprattutto economici, di figli visti solo tre giorni a settimana? Siamo pronti a correre il rischio di scambiare una infelicità familiare – creata da momenti difficili, spesso momentanei e falsati da condizionamenti esterni – con una nuova sconosciuta, ma più complessa infelicità? Davvero vogliamo scegliere la speranza a scapito dell’esperienza?”.

La psicoterapia, secondo Harris, può aiutare a scardinare i falsi miti e liberarsi da quei pensieri che generano rabbia, frustrazione e delusione, ostacolano il cambiamento e impediscono una relazione consapevole; aumenta la flessibilità di pensiero e l’autosservazione per smettere di accusare il partner e capire invece dove si sta sbagliando; sviluppa l’accettazione di ciò che non può essere cambiato e migliora il dialogo di coppia.

“Se dopo tutto ciò avete ancora voglia di rompere la relazione – conclude Alain de Botton – allora è giusto rompere con il cuore afflitto e la mente consapevole”.


Tuttavia, l’aiuto esterno di uno psicoterapeuta può essere molto prezioso per superare i problemi di coppia, oppure decidere serenamente se lasciarsi: se lo desideri contattami e inizieremo un percorso di terapia di coppia in grado di rafforzare il legame o a scioglierlo in modo consapevole. 

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